Provo a fare una sintesi, azzardata quanto ogni sintesi: il giardino è una delle più evolute contraddizioni. La Natura, sottoposta ad un accurato, cauto tentativo di domesticazione, anche e soprattutto nel caso dei giardini costruiti per imitarne lo stato selvaggio, la wilderness. I giardini irlandesi sembrano essere particolarmente famosi; io ricordo un orto botanico in […]
Hortus conclusus
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IL TUFFATORE
Voglio essere un tuffatore per rinascere ogni volta dall’acqua all’aria. Qualcosa di simile deve aver pensato l’efebo che si getta in acqua nell’affresco della Tomba del Tuffatore. Una rinascita, la scoperta di un ardimento nuovo, inimmaginato (la benedizione di un dio nel fondo delle acque vale il rischio, in ogni caso).
la produzione avanza
E’ strana questa stanchezza che pesa addosso, da tutti i lati, eppure non dispiace. Sto lavorando duro, ma non me ne accorgo, salvo che nel sonno, quando un movimento di chi è in me, ma è già altro da me, mi sveglia all’improvviso e mi ricorda che in questi mesi non si chiude mai, l’opificio […]
ALCUNE DI LORO
Demetra che conduce la stagione apre le foglie, inturgidisce boccioli, prevede l’aroma dei frutti nel nero intenso della terra da lei risvegliata. Si compiace di solchi precisi, del ritmo dell’aratura. Appena fioriscono i papaveri scarlatti nel grano se ne adorna.
a giuni russo
Sei cresciuta come un cedro del Libano come un cipresso sui monti dell’Ermon come un olivo maestoso in pianura sei cresciuta come un platano come palma in Engaddi e le rose in Gerico e rigogliosa come lampo di fuoco fuoco che mi inebria. E’ l’incipit di una canzone di Giuni Russo, “La Sposa”, che io […]
n.11
E nasce l’imbarazzo, un’onda che vorresti pesante come velluto scuro, e osservi il tavolo desiderando di finirci sotto e fissi il bicchiere dell’acqua e lo svuoti a sorsi affrettati insapori – lo sforzo di controllarsi fa venir sete – e intanto lei parla, convinta – è la pena, la mestizia, non riesci a provare fastidio […]
ODISSEO
Per ascoltare anche la voce di altri, partire da qui. Non fosse che per il nostro letto, questo legno amico di cui conosco ogni venatura – e come ne luccica polita la grana -, non fosse che per questo dovrei sentirmi finalmente accolto, finalmente al termine, qui, alla fine di ogni cosa brutta e vile […]
i miei timori infondati e comunque sempre eccessivi
Ieri sera al solito ritrovo del giovedì, al solito stammtisch arriva anche G. G. non lo conosco tanto ma quel che so di lui mi piace; è una persona gradevole, amichevole, sorridente, di buon umorismo, di conversazione stimolante. Non si mette mai sotto i riflettori e talvolta scompare nei rumori di fondo, ma c’è nell’uomo […]
le ancelle
Tocca anche a loro, dopo tutti gli altri che hanno voci e volto. Noi siamo qui, siamo presenze nella storia, dotate di voce ma senza parole, senza volti da ricordare. Abbiamo mani affaccendate e occhi che tutto osservavano, mentre strofinavamo le mense dei pretendenti con spugne intrise d’acqua, labbra chiuse, i capelli severi come una […]
n.10
Pioggia tiepida, sullo sfondo la sera: potevo contare i colori del verde.