La pace, come la luce, che serena trascorre sull’Olimpo. Il canto delle cicale diventa materia densa, ammaliante come la pasta d’oppio del conte di Montecristo. Scivola tra le crepe dei sensi. O tzitzeras o mitzeras. A volte ho l’impressione che il mare mi fissi, verso l’ora del tramonto, quando cambia colore come cambiano gli occhi […]
Hortus conclusus
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appunti di viaggio I
Tutto quello che ho visto, è stato davvero molto. Una baia stretta e azzurra, le rive così vicine da poter contare le foglie degli alberi. Una casa insaponata di calce bianca, ridondante di conchiglie e girasoli. (Avevo mai pensato, prima, al profumo del girasole?) Le sfumature di verde e di azzurro mi facevano pensare alla […]
9 luglio 2011
Ho toccato il foulard e mi è parso tiepido delle sue mani – orecchini spaiati, camicie da notte piegate ancora nei cassetti – entrando nella stanza ho respirato piano, attendendola, ma lei non c’era, è cenere in attesa di collocazione, un nome da incidere sulla placca di marmo, una saponetta alla rosa su un ripiano […]
estate
Ecco cos’è l’estate. Sono liste di abiti, ciotole d’insalata, il canto di uccelli nel sonno. E’ l’incertezza, il pensiero sinistro, il turbamento che leggi nelle tende che si muovono piano, di notte, a un vento invisibile e silenzioso. E’ pensare alla luce in molti colori di sole, di bianco, di schiume chiare. Leggere di amori […]
fine stagione
Mi girava intorno l’esistenza di una sera estiva e piovosa. Fili che si tirano e si allentano, conversazioni troncate, sguardi lasciati a metà. A tratti, assoluta estraneità. Sensazione d’ombra, d’aria nelle ossa. Anche il rossetto color corallo è un manto di invisibilità. Ascoltavo, con attenzione direi. Non un passaggio perduto, nè uno schiocco del cellulare […]
mail mai spedita all’amico innamorato
A volte è troppo difficile ammettere anche solo un’incrinatura. Così, tu. Tu scrivi per lei, per la gitana. Afferri pulviscoli nella luce. Trattieni i fili sottili dell’innamoramento con tutte le tue forze, tutti i fili, come di innumerevoli aquiloni. Gridi ogni volta, ti batti il petto con una pietra come fosse uno strumento musicale. Lo […]
PISANELLO
Chissà se lo sapeva, il Pisanello, di essere sopravvissuto al proprio tempo. Chissà se immaginava, mentre si innamorava della donna nascente sotto le sue dita, chissà se immaginava che quella donna l’avrebbe abbandonato come un amante noioso, prima ancora di avere occhi, di avere sorriso. Chissà se presentiva l’eroismo della rinuncia, mentre impennacchiava un elmo, […]
POLIFEMO
Qui, per sentire la voce di chi ha parlato prima di Polifemo. A volte il silenzio è davvero insopportabile, in tutto questo buio. Tendo l’orecchio a cogliere il belato di qualche capra che ancora arriva qui, il fremito del vento quando si zittisce, un attimo prima delle tempeste autunnali. I miei poveri animali, rimasti senza […]
la nuvola (filastrocca per viviana iv)
La nuvola d’estate nel cielo tutto azzurro trascorre le giornate a cogliere il sussurro del vento giù fra i rami osserva i topolini ne ascolta poi i richiami fra erba e sassolini. Vorrebbe compagnia, qualcuno lì vicino: ma, che malinconia! neppure un uccellino per fare due parole. Sta sola fino a sera… quando poi cala […]
VENEZIA (II)
Camminavamo indefessamente, passi rapidi, decisi, passi giovani, senza mal di schiena. Cercavamo di non perdere neppure un’ora delle lezioni disseminate per le mille sedi veneziane. Spesso ci riuscivamo; seguivamo sempre metà delle ore di lezione di storia, consistenti in un minuzioso riassunto del libro di testo, senza il minimo scarto, ma poi tagliavamo la corda […]