Caro Jannacci, se anche tu avessi scritto questa soltanto, sarebbe comunque impossibile dimenticarti.
Fermi a un passaggio a livello
mi hai parlato di te in un tono che io non conoscevo.
Piano mi hai sfiorato la mano, sussurrato parole dimenticate.
Ma in un baleno è schizzato via il treno
abbiam smesso di guardarci – poi mi hai chiesto se era un merci.
“Torna a parlare di te, a parlare del cuore, delle cose dimenticate”
“No”
mi hai guardato ridendo, sei rimasta lì, muta, muta come t’ho conosciuta.
Post a Comment