Mi girava intorno l’esistenza di una sera estiva e piovosa. Fili che si tirano e si allentano, conversazioni troncate, sguardi lasciati a metà.
A tratti, assoluta estraneità. Sensazione d’ombra, d’aria nelle ossa. Anche il rossetto color corallo è un manto di invisibilità.
Ascoltavo, con attenzione direi. Non un passaggio perduto, nè uno schiocco del cellulare alle mie spalle. E intanto pensavo al confine tra maldicenza e pettegolezzo e mi sono concessa cinque minuti di auto rieducazione maoista.
Post a Comment