Le ginestre osservavano il sole, assorte.
L’acqua imparava a riconoscersi, a ricostruire il proprio colore.
Il verde si dipanava piano, attonito, svelandosi alla sua stessa meraviglia.
E gli aranci, i limoni, ossessivi esibivano frutti, quasi con angoscia gridavano “Guardateci! Osservateci! Come potete non vedere la nostra bellezza?”
Io avvertivo una fuga di atomi da me stessa, svaporavo, colavo in rugiada.
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