E’ strana questa stanchezza che pesa addosso, da tutti i lati, eppure non dispiace.
Sto lavorando duro, ma non me ne accorgo, salvo che nel sonno, quando un movimento di chi è in me, ma è già altro da me, mi sveglia all’improvviso e mi ricorda che in questi mesi non si chiude mai, l’opificio è all’opera e la produzione avanza, minuziosa, silenziosa, inarrestabile.
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